GIOVANNIRISSONE
PSICHIATRA
MANAGER DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL'EMERGENZA
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Giovanni Rissone - Una vita da matto vestito da dottore

Rassegna stampa su Giovanni Rissone


da La Stampa del 18-08-2007

Porte i funerali dell'ex Europarlamentare

Un migliaio per l'ultimo saluto a Bontempi

Ricordati l'impegno per Torino 2006 e quello per il suo piccolo Comune

Clicca per scaricare l'articolo originale (formato pdf) La bara coperta di rose color panna adagiata davanti a quei gradini della scala in pietra che aveva salito tante volte, da sindaco e, dopo, da consigliere, a Porte. Per l'addio a Rinaldo Bontempi, ieri mattina nel giardino della Villa comunale, si sono ritrovati in un migliaio: compagni di partito, la gente del suo paese, gli amministratori, i politici. Quando la salma di Rinaldo Bontempi è arrivata, sono risuonate le note del Requiem di Verdi. Cerimonia civile e poi una benedizione in chiesa.
Ad aprire l'orazione funebre è stato un amico di Rinaldo Bontempi, il chirurgo Mauro Salizzoni che di lui ha ricordato le ultime vivaci discussioni sul ciclismo e sul doping; a chiudere il rito le parole del sindaco di Porte, Laura Zoggia, che ne ha tratteggiato l'etica di amministratore pubblico, i valori, la capacità di mediare ma anche la caparbietà necessaria per mandare avanti i progetti importanti. Il riferimento è alla "variante" di Porte, che ha eliminato il traffico dei Tir e delle auto che avevano portato un tasso di inquinamento acustico uguale a quello di Milano. Valentino Castellani ha ricordato il suo lavoro al Toroc per i Giochi 2006, la sua onestà e trasparenza.
Erano in tanti, ieri, nel parco di Porte, per rendergli omaggio, chi con una frase al microfono, chi semplicemente stringendo le mani della moglie Ornella e dei figli Enrico e Costanza.
Il suo mondo, quelli che con lui avevano lavorato, ieri era tutto lì: il vicepresidente della Regione Paolo Peveraro, con gli assessori, Artesio, Borioli, Deorsola, De Ruggiero, Sibille; il presidente della Provincia Antonio Saitta, del Consiglio provinciale Sergio Vallero, il segretario regionale dei Ds Sergio Soave, i sindaci di Torino, Chiamparino e Novelli. Il presidente di Pracatinat, Martina, il presidente dell'Uncem piemontese Lido Riba, e i colleghi di lavoro delle Olimpiadi da Mimmo Arcidiacono a Ribet all'ingegner Piovano. I parlamentari locali, tanti sindaci delle valli e della pianura. Infine, sulle note del silenzio il commiato al feretro. Dopo la cremazione le ceneri di Bontempi riposeranno, da martedì prossimo, nel cimitero di Porte.
Antonio Giaimo

Amava il Piemonte, le Alpi e il Mediterraneo

Fu Rinaldo Bontempi, allora capogruppo del Pci a Palazzo Lascaris, a chiedere di candidarmi come indipendente al Consiglio regionale nel 1985. Di Bontempi mi colpì subito il dinamismo, la capacità di entrare nel merito dei problemi e l'amore per la natura. Abbiamo collaborato proficuamente per tutti questi anni. Una staffetta fatta di competenze, di traguardi da raggiungere.
Da presidente della Provincia (1995-2004) conobbi l'attività del suo Centro d'iniziativa per l'Europa per la valorizzazione del Piemonte nel rapporto con Alpi e Mediterraneo. Era stato bravo a cogliere questa naturale complementarietà: il Mediterraneo a circondato dalle Alpi. Tra i suoi progetti: "Torino, città delle Alpi", "Alpi 365" per rilanciare il Salone della Montagna. Un vulcano di idee. Lo proposi alla vicepresidenza del Toroc, comitato organizzatore delle Olimpiadi. Mi aiuto quando, nel 2004, mi candidai all'europarlamento. Ancora a metà luglio mi presentò un'iniziativa. Oggi mi sento un po' colpevole per aver chiesto sforzi al suo iperdinamismo. Ci ha lasciato un uomo generoso, corretto, un politico di professione che conosceva i problemi di cui si occupava e ne cercava sempre le soluzioni.
Presidente Regione Piemonte
Mercedes Bresso


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