Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da La Repubblica del 29-11-2001
Quelle "supercellule"
Eccezionale trapianto con le "staminali"
Trapiantate cellule staminali nel midollo spinale di malati immobilizzati. Per la prima volta al mondo,
Torino è la sede di una sperimentazione autorizzata dal comitato bioetico regionale destinata (se
darà gli esiti sperati), a rivoluzionare la terapia di persone, adulti e bambini, colpiti da
malattie degenerative del sistema nervoso. Ecco in cosa consiste questo progetto clinico sperimentale che
si sta effettuando su malati colpiti dalla sclerosi amiotrofica laterale. Si tratta di una patologia che,
se si manifesta fin dalla nascita, porta subito alla paralisi, mentre se compare in età adulta,
porta all'immobilità dopo molti anni di una vita normale. Al malato vengono prelevate dal midollo
osseo cellule staminali. In laboratorio, vengono isolate (e, essendo rarissime, moltiplicate), le cellule
mesenchimali, le uniche che, a quanta si sa, sono in grado di rigenerare il tessuto nervoso danneggiato. A
questo punto, intervengono i neurochirurghi che, in sala operatoria (con un intervento guidato dal
microscopio), innestano quelle particolari cellule staminali rielaborate in laboratorio nel midollo
spinale. Qui termina la sperimentazione vera e propria. Da questo momento, comincia l'attesa per
verificare se il malato riacquista i movimenti e se le sue condizioni generali di salute hanno un
miglioramento. La sperimentazione è condotta in gran segreto in due ospedali torinesi. Al Regina
Margherita il professor Enrico Madon e la dottoressa Franca Fagioli hanno il compito di prelevare le
cellule staminali dal midollo osseo (alcuni miliardi), isolare quelle mesenchimali (alcune migliaia), e
moltiplicarle per produrre circa cento milioni. Sempre all'Infantile, l'équipe neurochirurgica di
Lorenzo Genitori le innesta nel midollo spinale (l'altezza varia a seconda della lesione midollare), dei
pazienti bambini, al San Giovanni Bosco i neurochirurghi di Giuseppe Olivieri fanno la stessa cosa sui
malati adulti. Al momento nulla trapela sui risultati della sperimentazione che pare sia stata effettuata
su quattro malati, due dei quali bambini. Stando a qualche indiscrezione, non ci sarebbero ancora stati
risultati positivi, ad eccezione d'un miglioramento (definito "microscopico") su un piccolo paziente. Ma
per avere risultati certi, occorre attendere ancora qualche mese. L'oncologo Enrico Madon si limita a
dichiarare che al momento è prematura ogni conclusione, anche per evitare di illudere i pazienti.
L'idea della sperimentazione è venuta agli specialisti del Regina Margherita, e si fonda sul fatto
che le cellule staminali mesenchimali prelevate dal midollo osseo mostrano un'elevata potenzialità
di riproduzione in diversi tipi cellulari, in particolare in neuroni. Per questa loro caratteristica
è stato ipotizzato che le cellule possano essere "infuse", a livello spinale e rigenerare il
tessuto nervoso danneggiato.
Alberto Custodero
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