Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da La Stampa del 14-08-2001
Si trancia la carotide giocando
Pinerolo, un bambino di due anni lotta per la vita
Stava giocando in casa, è stato colpito dalla vetrata di una porta del corridoio che si è
frantumata in mille pezzi e gli ha tranciato la carotide: Michel Oreglia, 2 anni, di Pinerolo, adesso
lotta per sopravvivere. Ieri sera è stato strappato alla morte dai chirurghi vascolari e dal
primario di rianimazione dell'ospedale San Giovanni Bosco, chiamati a casa e accompagnati con una
staffetta dei carabinieri a dar manforte ai colleghi dell'ospedale Agnelli di Pinerolo. Pare che qualcuno
dei medici avesse proposto il trasferimento del bimbo a Torino, in un centro specializzato e più
attrezzato per una situazione così disperata, ma non è stato possibile per mancanza di posti
letto nelle rianimazioni, così è stata mobilitata l'équipe di "Emergenza della prima
ora" del Giovanni Bosco. Il dottor Enrico Visetti, primario di rianimazione all'ospedale dell'Asl 4,
è arrivato con i colleghi da Torino quando il piccolo era già in sala operatoria e i medici
di Pinerolo, l'aiuto di Chirurgia Giovanni Durante e il primario di anestesia e rianimazione Giovanni
Viglianis, stavano tamponando l'abbondante emorragia. Michel è stato sottoposto a un lungo e
delicato intervento, è in prognosi riservata: "Il pericolo maggiore - spiega il dottor Visetti -
è rappresentato dallo choc emorragico, le cui conseguenze si valuteranno nel tempo".
Una corsa a sirene spiegate, quella dell'ambulanza col piccolo a bordo e quella dei medici "scortati"
dalle gazzelle dei carabinieri. Il padre di Michel, fuori dalla porta del pronto soccorso, non si
dà pace. "Era in casa, giocava con la sorellina - racconta disperato Improvvisamente io e mia
moglie abbiamo sentito una porta sbattere e un vetro rompersi. Il vetro ha investito mio figlio e gli ha
tagliato la gola".
Tutto è accaduto poco dopo le 20. È stato dato l'allarme al "118", poi è partita
l'organizzazione della scorta dei medici del San Giovanni Bosco.
Ma perché questo trasferimento dei medici da Torino a Pinerolo? Il dottor Giovanni Rissone,
direttore generale dell'Asl 4 e del San Giovanni Bosco, sbotta: "Perché questa è
l'organizzazione del nostro sistema di emergenza. Quel bambino doveva essere trasportato al Regina
Margherita, ma c'è stato qualche intoppo. Altri ospedali lo hanno rifiutato". Accuse pesanti, che
oggi dovranno essere valutate. Rissone non discute il fatto che siano staiti chiamati il dottor Visetti e
i chirurghi vascolari del San Giovanni Bosco ("È solo una dimostrazione del valore di questi
medici"), ma polemizza: "Proprio l'altro giorno è stato detto dall'assessore che il Giovanni Bosco
è uno degli ospedali più spendaccioni. Ma abbiamo le équipe che devono intervenire in
altri ospedali per salvare la vita ai bambini. Questa vicenda serva da lezione a chi giudica la
sanità e le Asl facendo solo i conti col denaro".
Marco Accossato
Antonio Giaimo
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