Rassegna stampa su Giovanni Rissone
da La Stampa del 14-07-1993
Dopo la Valpellice anche la Valsusa approva il progetto dell'Usl italo-francese
"Meglio farci curare a Briançon"
Comunità montane contro la Regione. "Assurdo l'accorpamento con Rivoli"
Nuovo, importante passo in avanti verso l'"Usl alpina". Dal summit della Comunità montane al lago del
Laux in Alta Val Chisone, il fronte favorevole alle intese transfrontaliere sulla Sanità si rafforza e
manda un segnale forte all'indirizzo della Regione. Dopo la proposta iniziale dell'Usl Val Pellice, che aveva
avviato una serie di approcci con i francesi del Centro ospedaliero di Briançon coinvolgendo l'Usl Val Chisone,
l'obiettivo di un progetto di cooperazione italo-francese in campo sanitario raccoglie adesso il si della
Comunità montana Alta Valsusa.
All'incontro del Laux erano presenti i presidenti delle Comunità montane Val Pellice, Giorgio Cotta
Morandini, Alta Valle Susa, Alessandro Gibello, Valli Chisone e Germanasca, Erminio Ribet. Con loro il sindaco
di Sestriere, Jayme. "L'adesione dell'Alta Valsusa segna il completamento dell'area omogenea al di qua delle
Alpi - osserva Cotta Morandini -: dall'incontro sono emerse osservazioni di grande portata che renderemo note
alla Regione al più presto con un documento congiunto. Inoltre, a settembre contiamo di dare nuovo
impulso al progetto Interreg di cooperazione sanitaria internazionale con il quale contiamo di arrivare in
ultimo ad un vero e proprio scambio di assistenza, convenzionando i nostri ospedali di Pomaretto e Torre Pellice
con quello di Briançon".
L'ambizione ad un'area omogenea di respiro europeo è resa attuale anche dai timori di colonizzazione da
parte di Torino, da un versante, e da parte di Marsiglia, Lione e Grenoble dall'altro, sempre più forti
nelle aree montane che si sentono minacciate da un'integrazione - secondo loro improponibile perché
penalizza unicamente la montagna - con realtà totalmente diverse come quella prospettata dalla Regione
col progetto di accorpamento delle Usl.
Dal vertice al lago del Laux, anche in campo sanitario si trovano ancora una volta unite le Comunità
dell'antica Repubblica degli Escartons. "La nostra non è una secessione, ma un passo originato data
mancanza di servizi sul posto e dalla politica regionale di accorpamento che rischia di farci finire con Rivoli"
dice Alessandro Gibello. E aggiunge: "Nello spirito europeo a logico servirsi dei centri sanitari più
convenienti. Oggi esiste un forte flusso della popolazione dell'Alta Valle sugli ospedali di Briançon e di
St. Jean-de-Maruienne". E fa degli esempi: "Il ticket italiano equivale da solo all'intero costo della analisi
nell'ospedale di Briançon, dove gli esiti sono pronti, generalmente, nelle ventiquattr'ore".
[a. tav.]
Guardia medica va in tilt
A Bardonecchia è vietato ammalarsi
Emergenza-sanità per chi a in vacanza in Alta Val di Susa? Le segnalazioni riguardanti casi di mancata o
problematica assistenza sono ormai all'ordine del giorno e testimoniano una situazione che, già critica
in altri periodi, durante le ferie diventa insostenibile. I due episodi più recenti sono avvenuti a
Bardonecchia. Per soccorrere un motociclista, Corrado Marra, 28 anni, ferito gravemente in un incidente,
venerdì sera è dovuto intervenire l'elisoccorso della Gendarmeria di Briançon (gli elicotteri del
118 non si alzano dopo il tramonto). Ancora più emblematico il secondo caso: per un'anziana colpita da
infarto domenica, all'ora di pranzo, sarebbero risultate vane le chiamate alla Guardia medica turistica e ai
medici di Bardonecchia. Le donna è morta poco dopo l'attacco di cuore, ma difficilmente si sarebbe
salvata se avesse avuto bisogno di cure immediate: l'unico medico reperito a Susa dal 112 è giunto un'ora
e un quarto dopo. "La situazione è a rischio - afferma il sindaco di Bardonecchia, Alessandro Gibello -.
Non possiamo continuare a chiedere al cittadino soldi e rispetto della legge se poi non riusciamo a garantirgli
il diritto alla salute e all'assistenza. Stiamo cercando soluzioni definitive. Nell'attesa, cercheremo al
più presto di integrare il servizio di guardia medica chiedendo ai medici presenti sul territorio la
disponibilità ad assicurare turni di presenza".
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