GIOVANNIRISSONE
PSICHIATRA
MANAGER DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL'EMERGENZA
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Giovanni Rissone - Manager della sanità pubblica e dell'emergenza
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Giovanni Rissone - Una vita da matto vestito da dottore

Rassegna stampa su Giovanni Rissone

da La Stampa del 29-09-1983

Troppi ipertesi

In Val Pellice iniziativa di sensibilizzazione

Clicca per scaricare l'articolo originale (formato pdf) "Attenzione! La pressione alta è un nemico silenzioso". In Val Pellice questo avvertimento è stato affisso in tutti i locali frequentati dal pubblico o stampato su manifesti murali. L'Unità sanitaria locale (Usl 43) ha deciso di condurre una campagna di sensibilizzazione sui pericoli dell'ipertensione per giungere ad un censimento totale dei soggetti in zona rischio. Dal 3 ottobre, nei tre presidi ambulatoriali della valle (Bricherasio, Luserna San Giovanni, Torre Pellice), i medici dell'Usl preleveranno, gratis, i valori pressori di tutti i valligiani in età, superiore ai 20 anni.
Per il responsabile dei servizi sanitari della, Val Pellice, dott. Gianni Rissone, l'iniziativa rientra nel quadro della prevenzione delle malattie vascolari ed è "un nuovo modo per gestire il problema della salute in una comunità di 21 mila persone, al di fuori dei modelli tradizionali della medicina".
L'obiettivo finale è quello di proporre ad ogni singolo soggetto iperteso una serie di terapie per scongiurare il pericolo di infarto, di trombosi e di tutti quegli altri mali provocati dalla pressione arteriosa. Precisa il dott. Rissone: "Le statistiche dicono che su 100 persone con la pressione alta il 50 per cento non lo sa, il 25 per cento è al corrente ma non si cura, il 13 per cento si cura male. Solo il 12 per cento è sotto costante controllo medico".
Il prelievo dei valori pressori deve essere effettuato tre volte, per consentire ai medici di constatare le variazioni e trarne le conclusioni. Ad ogni soggetto verrà consegnata una scheda sanitaria su cui verranno riportate tutte le informazioni utili allo specialista.
I metodi d'indagine sono rigorosamente scientifici e l'intero programma di lavoro è stato preparato dagli stessi medici che hanno aderito all'iniziativa della Usl, in collaborazione con l'Università di Torino. Secondo il progetto di lavoro, la ricerca e la classificazione dei soggetti (normotesi, ipertesi sospetti o ipertesi noti) si concluderà, nell'arco di 12-18 mesi. Ciò non vuol dire che fino all'85 non si passerà alla fase della terapia di massa.
"Semplicemente - spiega Rissone - riusciremo a concludere tutto il nostro lavoro in valle solo dopo un anno e mezzo. È chiaro che quando non ci saranno dubbi proporremo subito all'iperteso cure adeguate, provvedendo ad informare anche il medico di famiglia".
em. mon.

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