GIOVANNIRISSONE
PSICHIATRA
MANAGER DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL'EMERGENZA
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Giovanni Rissone - Manager della sanità pubblica e dell'emergenza
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Giovanni Rissone - Una vita da matto vestito da dottore

Rassegna stampa su Giovanni Rissone


da La Stampa del 11-07-1998

I servizi. Geriatria: sperimentazione all' Einaudi. Tra le mura di casa la cura è migliore

Clicca per scaricare l'articolo originale (formato pdf) Dall'ospedale a casa del paziente. Lo fanno, da una decina di giorni, medici ed infermieri dell'ospedale Luigi Einaudi che hanno messo in pratica l'Adoc, cioè l'Assistenza Domiciliare Ospedaliera Congiunta. Sotto questa sigla c'è lo sforzo dell'ospedale di offrire al paziente geriatrico un ritorno il più possibile rapido alla sua casa ed ai suoi affetti, l'intervento è reso possibile, oltre che dalla disponibilità di sanitari ed infermieri, anche dalla stretta collaborazione del medico di base. L'iniziativa è della Asl 4 (che la introdurrà, dopo la sperimentazione al Luigi Einaudi, anche al Giovanni Bosco) che l'ha avviata in collaborazione con la Divisione Geriatrica del professor Otello Beggiato. "Il paziente, una volta superata la fase critica - spiega il commissario dell'Asl 4, Giovanni Rissone - potrà ancora godere di prestazioni diagnostiche terapeutiche di livello ospedaliero anche al proprio domicilio. Sarà sufficiente che segnali alla divisione di Geriatria questo suo desiderio, che disponga di un'abitazione idonea e che possa avvalersi di una minima assistenza familiare. Una volta verificate queste condizioni, il paziente verrà trasferito a casa in ambulanza e continuerà a ricevere la consueta assistenza tra le mura domestiche". L'ospedale garantisce almeno una visita quotidiana da parte del medico ospedaliero ed una o più visite da parte del personale infermieristico.
Settimanalmente verrà chiesto anche l'intervento del medico di base, che potrà collaborare con i medici ospedalieri discutendo con essi la terapia in atto e fornendo eventuali prescrizioni. E se il paziente dovesse aggravarsi? Nessuna paura. Gli ospedali riserveranno un certo numero di letti (tre al Luigi Einaudi) per favorire anche eventuali rientri di emergenza da parte dei pazienti. Non ci sarà dunque il pericolo di affrontare liste di attesa per un nuovo ricovero. Nella fase sperimentale sono già stati assistiti alcuni pazienti: il primo è un anziano di 86 anni, affetto da ipotiroidismo e da crisi sincopali con turbe elettrolitiche, è tornato a casa alla fine di giugno, oltre 10 giorni fa, mostrando evidenti miglioramenti, conseguenza delle cure ospedaliero che sono continuate con ritmo immutato, ma anche conseguenza della serenità che solo la propria casa può offrire.
(a. con.)

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