GIOVANNIRISSONE
PSICHIATRA
MANAGER DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL'EMERGENZA
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Giovanni Rissone - Manager della sanità pubblica e dell'emergenza
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Giovanni Rissone - Una vita da matto vestito da dottore

Rassegna stampa su Giovanni Rissone


da La Stampa del 21-02-1997

In programma prenotazioni telematiche e apertura di una comunità per Alzheimer Azienda Usl 4, via alla rivoluzione. Nasce il nuovo polo sanitario per Torino-Nord

Clicca per scaricare l'articolo originale (formato pdf) Il ghiaccio sulla nuova sanità piemontese lo ha rotto l'Azienda Usl 4 (ospedali S. Giovanni Bosco e L. Einaudi) che, con uno stile fuori dai riti della burocrazia ospedaliera, ha tenuto, nell'auditorium della cascina Marchesa di corso Vercelli, la "conferenza dei servizi" prevista dalla legge, un incontro esplicativo tra l'erogatore di cure e prevenzioni e fruitore, almeno potenziale, di questi servizi, cioè il cittadino, perché possano "interagire" in armonia con i principi di partecipazione e trasparenza alla base della sanità di domani. Con piglio da presentatore di un talk-show, ma anche da regista di una rivoluzione sanitaria, il direttore generale dell'Usl 4, Giovanni Rissone, ex commissario confermato, affiancato dai due più diretti collaboratori (il direttore amministrativo, Paolo Giunta, e il direttore sanitario, Giulio Fornero, appena riconfermati) ha illustrato senza esitazioni le linee di sviluppo, i progetti, gli obiettivi, la strategia. Ad ascoltarlo - oltre ad un nutrito gruppo di medici e paramedici dell'Usl 4 - rappresentanti dei sindacati, del Tribunale del malato, dell'Associazione contro la malasanità, delle associazioni dei consumatori, del volontariato, dei consigli di Circoscrizione, anche un membro degli Alcolisti anonimi. Rissone, manager nato come psichiatra di scuola basagliana, ha tenuto la scena da decisionista, fattore indispensabile se l'Azienda sanitaria 4 dovrà diventare il polo di riferimento della salute della parte Nord di Torino. Esplicito, ha parlato di "cattiva nomea" nel passato per il S. Giovanni Bosco, di "casi di epistassi (sangue dal naso) dirottati alle Molinette", di "sale operatorie che facevano schifo", di "chirurgia vascolare inesistente" e così via. Ha anche ammesso che la nuova sanità "non ha chiuso col vecchio sistema burocratico" mantenendo revisori dei conti che "giudicano su documenti formali e non sull'esito pratico", lamentando che questo "puzza molto di Stato centralistico". Adesso Rissone ha "recuperato un progetto sbagliato", ha nominato sei nuovi primari, compresi quelli di medicina e chirurgia d'urgenza, alla base della futura organizzazione del dipartimento di emergenza per Torino-Nord, ha in programma l'apertura - all'Einaudi di via Cigna - della prima comunità italiana per pazienti Alzheimer e Parkinson in grado di seguire 25 malati al giorno. Gli obiettivi che dovrebbero essere attivati entro il '97 illustrati da Giovanni Rissone sono 19: vanno dalla ristrutturazione del pronto soccorso all'attivazione del nuovo sistema di prenotazione telematica presso farmacie e medici di base, dalla prevenzione sui tumori al trasferimento dell'attività di lungodegenza per geriatria e pneumologia dall'Einaudi al Giovanni Bosco. La Conferenza dei servizi ha trovato uditori attenti che però sono in attesa di provare sul cameo quanto sentito raccontare in modo così esplicito. Ci sono 10 mesi di tempo per verificare se i 19 obiettivi del programma Rissone saranno colti e tutti sperano che la verifica sia positiva.
Gianni Bisio

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