GIOVANNIRISSONE
PSICHIATRA
MANAGER DELLA SANITÀ PUBBLICA E DELL'EMERGENZA
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Giovanni Rissone - Una vita da matto vestito da dottore

Rassegna stampa su Giovanni Rissone


da L'Eco del Chisone del 14-07-1994

Ussl 44, sette mesi all'ex-vicepresidente

Rinviati a giudizio Camusso, Magnano e Fabbri

Clicca per scaricare l'articolo originale (formato pdf) TORINO - Al termine dell'udienza sull'ampliamento dell'ospedale "Agnelli", tre persone hanno patteggiato e altrettante sono state rinviate a giudizio. Venerdì scorso, il giudice per le indagini preliminari ha condannato Mario Mauro, ex-vicepresidente dell'Ussl 44, a sette mesi di reclusione e l'ex-assessore alla Sanità della Regione Piemonte Eugenio Maccari ad un mese; stessa condanna per l'architetto Antonio Savoino, che alla fine degli Anni '80 era componente della commissione tecnica di valutazione delle offerte all'Ussl 44.
Savoino, Maccari e Mauro, che hanno ottenuto i benefici di legge, hanno risarcito venti milioni.
Affronteranno invece il dibattimento, il 28 ottobre, l'ex-presidente dell'Ussl 44 Francesco Camusso, difeso dall'avv. Pier Claudio Costanzo, l'ex-amministratore straordinario della stessa unità sanitaria Fabrizio Fabbri, difeso dall'avv. Tardi, e l'ex-componente del comitato di gestione Ezio Magnano, difeso dall'avv. Gian Vittorio Gabri.
All'inizio di aprile, l'ex-presidente del Torino Calcio, Gian Mauro Borsano, già al centro di alcune inchieste, avrebbe rivelato ai magistrati di aver versato circa cento milioni a Savoino, il quale li avrebbe poi distribuiti ai politici pinerolesi. In questo modo Borsano, che con la "A.str.id." aveva vinto l'appalto per il primo lotto del Dea all'Agnelli - importo circa due miliardi - avrebbe facilitato il suo ingresso nei circuiti dell'edilizia sanitaria.
La somma che Camusso avrebbe percepito, però, circa dieci milioni, secondo l'avv. Costanzo, non avrebbe avuto lo scopo di corrompere nessuno. E infatti il legale lascia intendere che potrebbero esserci degli spazi per la difesa.
Su Fabbri ci sarebbero ancora delle inchieste in corso, mentre Magnano continuerebbe a negare ogni addebito.

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